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abitare minimo nelle alpi

( progettato insieme all'arch Riccardo Serpe)

“Non si può mai dominare la natura, l’alpinista deve assumersi le proprie responsabilità e non dare la colpa alla montagna.”

Così Reinolh Messner racconta la sua maniera di vivere la montagna, avvicinando involontariamente la figura dell’alpinista a quella dell’architetto, nel rapporto col contesto, nelle scelte progettuali.
Progettare un Bivacco è innanzitutto una presa di responsabilità, nei confronti di un contesto naturale millenario e nei confronti della propria professionalità.
Significa riflettere sull’integrazione ambientale, sulla sostenibilità visiva dell’intervento, ma anche sulla sostenibilità effettiva, energetica, non solo da un punto di vista di auto-mantenimento o di efficienza del singolo manufatto, ma tenendo in considerazione il concetto di “Energia Griga” ovvero quella visione olistica della progettazione che tiene conto delle fasi di lavorazione, produzione e trasporto dei materiali, ma anche della loro dismissione e riuso. La scelta dei materiali, del sistema costruttivo, delle soluzioni tecniche e dei servizi, deve essere quindi un discorso corale, che dia al manufatto finale una forza tale da poter dialogare serenamente con la montagna oltre che con se stesso. Significa infine fare una riflessione sull’abitabilità dello spazio, sui differenti usi, diurni e notturni, e quindi sulle dimensioni interne e dei singoli elementi, ridotti al minimo, riducendo il singolo in favore della collettività.

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